"un mondo nel mondo"


Il ricordo della prima gara, del primo viaggio in corriera al campo di tiro “Cascata delle marmore”con tutta la squadra dei “canarini” di Lonato e dei sorrisi della mia “creatura” sono ormai impressi nei miei occhi e nella mia memoria.
Tutto è iniziato per caso come spesso accade nella quotidianità della nostra vita, per caso io e Daniela guardavamo con curiosità alla televisione le gare di tutti gli sport che chiamano “minori” durante le olimpiadi di Pechino, e, sempre per caso nel mese successivo con una telefonata, Daniela mi chiedeva di potere provare a sparare con un fucile, successivamente ho collegato la finale di Chiara Cainero, medaglia d’oro nello Skeet e cosa non da poco mancina come Daniela.
Ora, provate a mettervi nei miei panni, l’ultima e unica volta che ho visto un arma è durante il servizio militare in Sardegna, anzi no, anche alle giostre per fare una fotografia, quelli della mia generazione hanno sicuramente una di quelle foto che ti ritraggono mentre spari con il fucile con un occhio chiuso e gli amici tutti intorno, tu, sventoli la fotografia come un trofeo di guerra hahahaha.
Io sono appassionato di montagna, cosa ne so di fucili e piattelli, Antonella, mia moglie è scettica come me, non mi do per vinto e dopo una ricerca su Internet e quattro o cinque telefonate inizia l’avventura.
Succintamente l’inizio è questo e gli anni a seguire, ormai siamo all’inizio del quarto anno, è stato tutto un crescendo, gare, allenamenti e ore di corriera, i kilometri sono come le cartucce consumate, un fiume, non nascondo che è molto faticoso, molto impegnativo ma, personalmente posso dire che è una fortuna, un privilegio, si mi ritengo una persona fortunata, sono entrato in un mondo fatto di entusiasmo, di sorrisi e di tantissimi ragazzi pieni di sogni e di ambizioni.
Naturalmente dove ci sono i ragazzi ci sono i genitori e anche qui diciamo che è una umanità vasta, ora farò il genitore fino in fondo, l’entusiasmo e la passione della mia “creatura” sono la mia adrenalina, i suoi sogni i suoi desideri ed il suo entusiasmo sono gli elementi unici ed indispensabili che mi danno la carica.
E’ un mondo di passione, tanta passione e tante persone che dedicano il loro tempo ai ragazzi, alla squadra, all’organizzazione di tutte le cose, piccole o grandi che siano, la Federazione che in qualche modo e con tutti suoi limiti, investe sui ragazzi, raduni preparatori, gare ,insomma non è il paradiso terrestre ma è un “mondo nel mondo”.
I personaggi strani si incontrano anche in questo mondo, appassionati che non comprendendone il motivo hanno a casa fucili da tiro e da caccia di tutti i tipi, parliamo di 10 o 15 fucili, esiste la professione del “calcista”, sostanzialmente si tratta di un laboratorio artigiano, naturalmente in Valtrompia nella provincia di Brescia dove due “chirurghi” del calcio del fucile lavorano per atleti di tutto il mondo, si, proprio così, dagli Stati Uniti all’ Azerbaigiàn, quando arrivi nel loro laboratorio sembra di essere da uno specialista medico, sala d’attesa, sedie e uomini o donne che attendono il loro turno.
Genitori convinti che il loro figlio o figlia sia un fenomeno quindi il podio è un obbligo, non siamo a livelli del giuoco del calcio, ma noi “grandi” siamo un po’ strani, i ragazzi si stanno divertendo, il tempo comanda la loro crescita individuale e noi grandi massacriamo tutto con le nostre ambizioni e ansie, insomma, tutto questo è solo una parte di questo “mondo nel mondo”, la mia Daniela non è un fenomeno, come del resto tutti gli altri ragazzi che frequentano i campi di tiro, ragazzi, solo ragazzi che si divertono, soffrono e crescono in un mondo sportivo pulito, ogni tanto qualcuno di loro emerge in modo “plateale”, ma soprattutto si vive in un “mondo nel mondo”.


Claudio Cisotto